mercoledì 22 ottobre 2008

l'approccio multisensoriale

Oggi ritengo utile pubblicare la relazione della psicomotricista Loredana Manenti, operatrice del Centro di Riabilitazione visiva di Vercelli, relativa al corso di aggiornamento sull’Approccio Multisensoriale tenuto presso la fondazione Robert Hollman nei mesi scorsi.


RELAZIONE FINALE

Il corso di aggiornamento si è svolto presso la Fondazione R. Hollman – Centro di consulenza e sostegno allo sviluppo del bambino con deficit visivo di Cannero Riviera (VB) per un totale di 5 moduli di 3 giorni ciascuno (Ott:/Marzo 2008) seguito da un tirocinio pratico di una settimana (aprile 2008).
Il centro è sorto nel 1979 a seguito di un lascito di un benefattore olandese con l’intento di costruire un centro pilota all’avanguardia per il recupero medico e sociale di bambini con disabilità visiva nella più totale gratuità dei sevizi offerti.
L’obiettivo principale della struttura è la presa in carico globale di bambini affetti da disabilità visive importanti associate talvolta a plurihandicap.
I trattamenti riabilitativi vengono proposti al bambino insieme ai genitori in un ambiente psicologicamente adeguato che lo faciliti ad esprimere al meglio le sue capacità. Si cerca di agire sia sul versante preventivo/abilitativo, che terapeutico/riabilitativo.
Un approccio precoce è una guida e un sostegno preventivo per i genitori che vengono accompagnati nel delicato e tortuoso processo di crescita del figlio attraverso un ascolto costante. Inoltre spunti di riflessione, strumenti di facilitazione e quando necessario un intervento diretto mirato alla riabilitazione del bambino.
Nello specifico si tratta di un approccio precoce(0-5 anni) fase delicata e fondamentale del ciclo di vita che accompagna il bambino disabile e i suoi genitori. L’intervento offerto si avvale di un mo nitoraggio costante di queste prime fasi della crescita del bambino finalizzato a favorire una conoscenza reciproca e un ascolto empatico delle difficoltà della nuova famiglia attraverso un soggiorno residenziale della durata di 3 settimane, seguito da ulteriori soggiorni di una settimana. Parallelamente al sopraddetto percorso, possono essere proposte giornate di osservazione/valutazione ai fini di un inquadramento funzionale dello sviluppo oppure di un monitoraggio di quest’ultimo. Per i bambini della zona si prevedono interventi ambulatoriali con trattamenti mirati e finalizzati al completamento delle proposte riabilitative attivate presso i servizi territoriali.
Queste sono state un po’ le premesse del corso cui hanno fatto seguito nello specifico gli argomenti del corso incentrati sull’approccio multisensoriale con bambini non vedenti pluridisabili.
E’ stato suddiviso in due parti:
· teorica supportata da slide e video proiezioni su alcuni casi
· pratica con la dimostrazione sull’utilizzo degli strumenti usati per le stimolazioni sensoriali.
Molto interessanti dal mio punto di vista la presentazione di due metodologie la prima basata sulle stimolazioni basali del Prof; Frolich introdotta dalla terapista Teresa Vysocka con diversi esempi pratici sulle posture da eseguire con bambini con plurihandicap.

Peccato che il suo intervento si è limitato a due moduli del corso che non sono bastati per approfondire un argomento così vasto e importante per tutte noi che lavoriamo con questo tipo di utenza.

La seconda metodologia basata sul metodo Snoezelen una proposta multisensoriale, ancora sconosciuta e poco applicata in Italia, è nata dall’intuito e dalla professionalità di due terapisti olandesi che hanno tentato di staccarsi dalle attività terapeutiche tradizionali. Il suo nome trae origine da due parole olandesi “SNUFFELEN” (curiosare, cercare fuori da, esplorare) e “DOEZELEN” (sonnecchiare, rilassare).
L’intervento in origine era rivolto in modo particolare a disabili gravi, che hanno mostrato feedback positivi su diversi livelli. E’ stato applicato in seguito anche ad altri tipi di utenti ai quali era necessario fornire un ambiente rilassante e ricco di informazioni sensoriali di base.
Lo scopo è quello di aiutare la persona a provare piacere in quello che fa. La stanza dove viene praticato questo intervento è arredata con cuscini dove potersi adagiare e rilassare ed è arricchita da stimoli vibranti, proposte visive di luci alternate o diffuse, prodotte da spot o proiettori, aromi sia legati alla quotidianità (come il profumo del cioccolato e del caffè) che di altro tipo come le essenze di erbe aromatiche.
A queste informazioni sensoriali, si possono associare anche proposte gustative.
Come sottofondo la musica, suoni rilassanti e melodici accompagnano le altre proposte e creano l’ambiente.
Ogni persona coinvolta in questa esperienza riesce a trarre quello di cui ha bisogno partendo da quello che riesce a fare, favorita dall’estrema duttilità degli stimoli.
In un ambiente del genere è possibile favorire l’attenzione, l’esplorazione, la manipolazione, ridurre le stereotipie sia verbali che motorie, aumentare l’interazione con l’ambiente e favorire la comunicazione; inoltre gli stimoli proposti, non essendo strutturati non richiedono una particolare elaborazione cogntiva.
Applicata in Italia ed in Europa in diversi contesti, impiegata anche presso la Fondazione qiesta metodologia si avvale anche di stimoli tattili (come i massaggi), del contenimento propriocettivo attraverso materiali naturali (grano, miglio, riso soffiato in apposite vasche) o, ancora, del contatto con la pelliccia dei cani impiegati nella pet therapy.
Si è potuto riscontrare che questo momento sensoriale è particolarmente gradito ai bambini con grave disabilità associata alla disabilità visiva, ai bambini con disturbi relazionali, o semplicemente a tutti quei bambini che sono stanchi di sentirsi fare richieste dirette dagli adulti e devono riscoprire il piacere di “guardare” “toccare”, “annusare”, “fidarsi”…
In conclusione dovendo dare un giudizio sull’andamento del corso posso dire che l’aggiornamento ha soddisfatto al 60% le mie aspettative. I partecipanti al corso erano divisi tra operatori con una esperienza pluriennale nel settore e studenti/operatori non ancora inseriti nel mondo del lavoro quindi le esigenze erano sostanzialmente differenti. A noi con più esperienza interessava soprattutto la parte pratica del corso e avremmo tralasciato volentieri quella parte teorica abbastanza scontata e di scarso interesse.
Quindi nel test di gradimento finale sono emerse le due posizioni del gruppo rispetto agli obiettivi e il malcontento sull’insufficiente parte pratica svolta.
Molto più utile si è rivelata la parte di tirocinio presso la struttura dove ho potuto osservare per una settimana il caso di un bambino ( 2 anni e mezzo) con deficit neurovisivo e affetto dalla sindrome di Angelman già segnalato a sei mesi e seguito dalla fondazione da Gennaio 2007.
Oltre a questo caso che mi è stato presentato dalla psicologa del centro ho osservato altri bambini più gravi, saltuariamente nelle diverse terapie.
Molto importante è stato l’incontro e il confronto con i diversi terapisti del centro, in particolar modo con Teresa Vysocka che dal punto di vista umano e professionale ha dato veramente un contributo importante per la mia attività lavorativa. Lei mi ha dedicato uno spazio per condividere i vissuti delle sedute da me osservate nella sua stanza di terapia e per darmi pratici consigli sui casi che io seguo nel mio lavoro tanto da offrire una propria osservazione per un caso di un bambino grave che seguo presso la mia sede lavorativa.
La nostra collaborazione è proseguita anche alla fine del tirocinio e abbiamo concordato con la madre del bambino in questione la possibilità di far pervenire al Prof. Frolick un video di questo piccolo utente per avere ulteriori consigli su come procedere ricercando nuovi obiettivi anche rispetto alla gravità del caso.
Il bilancio dell’esperienza si conclude quindi in maniera positiva al di là del corso stesso per l’opportunità avuta di fare questi incontri importanti con altri operatori che con le loro esperienze hanno accresciuto il mio bagaglio personale e hanno portato nuova linfa e nuove energie a supporto di un lavoro molto delicato e impegnativo.

Sono gradite osservazioni e considerazioni in merito.


Per informazioni:
info@centrocresci.it

sito web:
www.centrocresci.it

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